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Costruire un Bromografo
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Foto 1 - Bromografo aperto. |
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Di seguito riporto la mia esperienza nella realizzazione di un economico, ma perfettamente funzionante, bromografo,
ovvero l'unita' di esposizione per impressionare le basette ramate sensibilizzate alla luce UV con fotoresist,
per la realizzazione di circuiti stampati casalinghi di buona qualita'.
Questo progetto e' nato da una idea trovata su internet per riutilizzare l'involucro di un vecchio scanner quale contenitore
per la parte elettrica ed ottica del bromografo. Si ottiene in questo modo un prodotto estremamente funzionale ed elegante,
dall'aspetto decisamente professionale.
La realizzazione non e' complessa,
il materiale si puo' facilmente trovare in un negozio di ferramenta e componenti elettrici,
gli utensili necessari sono cacciavite, pinze ed al limite un trapano;
il costo complessivo per la relizzazione si aggira intorno ai 50 euro.
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Ovviamente la prima cosa da fare e' procurarsi un vecchio scanner piano formato A4,
uno non funzionante va benissimo, e quindi togliere la meccanica e l'elettronica all'interno.
Infatti dello scanner serve solo l'involucro, con il piano di appoggio in vetro ed il coperchio,
che diventera' il contenitore del bromografo.
L'unico accorgimento e' che il contenitore dello scanner deve essere abbastanza ampio (specialmente in altezza),
per contenere i componenti che vi vanno inseriti (neon, reattori e starter):
alcuni scanner molto piatti potrebbero non essere adatti.
Ma dove trovare uno vecchio scanner di recupero?
Beh, spesso basta chiedere in giro a qualche amico, o rivolgersi ad un negozio di informatica
che magari ha in magazzino qualche scanner rotto ritirato ad un cliente.
Io sono stato abbastanza fortunato: ho chiesto ad un mio amico che vende PC e
subito mi ha regalato uno scanner rotto che si e' rivelato perfetto per lo scopo
(un doveroso ringraziamento quindi a EnergyPC per avermi formito lo scanner).
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Foto 2 - Visto dall'alto. |
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Foto 3 - Vista interna d'insieme. Zoom |
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Il primo passo e' la realizzazione dell'impianto elettrico, per il quale ho utilizzato:
- Un interuttore da pannello (adatto per i 220V).
- Due reattori per neon da 30W.
- Sei torrette per neon da 8W.
- Tre porta starter.
- Tre starter per neon in serie
- Qualche metro di cavo elettrico.
- Cordone elettrico di alimentazione con spina.
- Minuteria (viti, bulloni, dadi, staffe) per il fissaggio nel mobile dello scanner dei componenti.
Il tutto facilmente reperibile nei negozi di ferramenta e materiale elettrico.
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Di lato ho riportato lo schema dell'impianto.
I neon sono riportati in azzurro, in verde i starter, i reattori in giallo.
Non si possono collegare tutti e tre i neon in serie perche' altrimenti gli starter non innescano.
I reattori che ho utilizzato sono del tipo per neon da 30W.
E' importante inoltre che gli starter siano del tipo per neon in serie, altrimenti non innescano.
In alternativa avrei potuto utilizzare direttamente un reattore per neon da 8W per tubo,
semplificando l'impianto, ma avevo problemi di spazio. I reattori di tipo elettronico,
piu' piccoli e leggeri, potrebbero risolvere eventuali problemi di spazio,
ma hanno un costo decisamente piu' elevato rispetto a quelli tradizionali.
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Foto 4 - Schema elettrico. |
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Per fissare i reattori ho forato la base dello scanner ed usato dei bulloni.
Le torrette dei neon sono state fissate con dei bulloni su una barra di profilato d'alluminio,
per mantenere le esatte distanze tra di esse; ho quindi fissato le barre alla base dello scanner in modo che
la distanza tra le due file di torrette opposte corrispondesse alla lunghezza dei neon.
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Foto 5 - Interno lato reattori. Zoom |
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Foto 6 - Interno lato starters. Zoom |
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Foto 7 - Interno zoom su reattori. Zoom |
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Foto 8 - Interno panoramica. Zoom |
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Per rendere piu' uniforme l'illuminazione emessa dal bromografo ho applicato (semplicemnte a pressione)
un pannello ricoperto di una pellicola adesiva bianca in modo da riflettere la radiazione UV verso l'alto ed
evitare riflessioni anormali date dal fondo irregolare dello scanner.
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Foto 9 - Visto da sopra con pannello e neon. Zoom |
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Foto 10 - Neon UV. |
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Infine l'elemento essenziale: il neon UV.
Per la fotoincisione sono necessari neon UV che emettano radiazione luminosa con lunghezza d'onda di circa 350nm.
Ho utilizzato dei Philips TL 8W/05, facilmente reperibili nei negozi di materiale elettrico
(sono gli stessi tubi utilizzati nelle aparecchiature attira insetti).
Un tipo di neon che ho usato con analoghi risultati e' l' Hitachi F8T5.
Le radiazione UV potrebbero essere dannose per gli occhi e la pelle:
la struttura dello scanner si presta quindi particolarmente per questo utilizzo,
infatti una volta abbassato il coperchio ed accesi i neon si rimane protetti dall'irraggiamento.
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Per la produzione dei circuiti stampati utilizzo basette ramate presensibilizzate.
Sono leggermente piu' costose di quelle normali, ma garantiscono un risultato decisamente migliore
rispetto all'applicazione manuale del materiale fotosensibile, e sono molto pratiche da usare.
Per realizzare il master utilizzo carta da lucido per stampanti laser o fotocopiatrici e una stampante laser a 300dpi.
La carta da lucido (quella traslucente per disegno tecnico a china per intenderci), benche' opaca,
e' trasparente alle radiazioni UV e si stampa molto meglio degli acetati,
permettendo di realizzare master di ottima qualita'.
Utilizzo un tempo di esposizione di circa 2 minuti.
Per lo sviluppo della basetta sensibilizzata uso una soluzione di soda e per l'incisione il classico cloruro ferrico.
Solitamente riscaldo i prodotti a 'bagno maria' prima di utilizzarli per ridurre i tempi di produzione.
Questi prodotti per lo sviluppo e l'incisione si possono acquistare presso i negozi di elettronica.
Ovviamente trattandosi di acidi molto aggressivi occorre prestare la massima attenzione nel maneggiarli,
e conservarli in un posto sicuro, non accessibile ai bambini, in contenitori che ne evidenzino il contenuto pericoloso.
Ecco alcune immagini dei primi circuiti che ho realizzato con indicate le dimensioni reali:
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I primi due circuiti sono risultati perfetti, al primo tentativo che ho effettuato con l'incisione ottica.
Il terzo aveva alcune piste in corto, ma il problema e' dovuto alla stampante che ho usato,
che non ha una risoluzione abbastanza elevata per garantire una precisione adeguata.
Potendo utilizzare una buona laser da 1200dpi penso si possano agevolmente realizzare circuiti con piste che
passano tra i piedini di un IC a montaggio superficiale.
Il problema a questo punto diventa come saldare i componenti, non come realizzare lo stampato.
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Versione: 1.05
Ultima modifica: 2005.09.27
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